La nostra storia ha origini molto antiche. Affonda le sue radici nel tempo remoto di epoche passate. La prima comunità da cui ha origine l’attuale Roncobello si insediò nella Valsecca – l’etimologia celtica trae in inganno: la valle è ricca d’acqua sorgiva – attorno alla seconda metà del XII secolo. È una storia fatta di persone caparbie e volenterose, che hanno legato le loro vite alla durezza e alla bellezza della montagna. Contadini, allevatori e boscaioli: le prime abitazioni sorsero come loro ricovero.
L’ originaria denominazione della località suona Ruc (Ronco), che sta a indicare ripe recuperate, sapientemente sfruttate per l’uso agricolo e per il pascolo. Nel 1863 Vittorio Emanuele II volle aggiungere l’aggettivo bello al nome del paese. La splendida posizione naturale e la bellezza del paesaggio avevano colpito addirittura il re. Sembra leggenda, ma non lo è: il Decreto, con firma autografa, è tuttora conservato.
Roncobello è caratterizzato da un territorio molto ampio; i centri abitati sorgono dai 600 ai 1130 m. La conformazione attuale del paese deriva dalla sua lunga storia. Per secoli infatti la Valsecca, la piccola valle laterale in cui sorge Roncobello, era suddivisa in tre distinti comuni – Baresi, Bordogna e Ronco – unificati solo a partire dall’inizio del secolo scorso. Ciò ha lasciato in eredità una considerevole quantità di piccoli borghi antichi e contrade storiche, che hanno mantenuto integre le loro caratteristiche di borgo montano inserito in un contesto rurale, attualmente così distribuiti: nella frazione Bordogna oltre al bel nucleo storico si trovano le contrade Torre e Forcella, tra le più antiche di tutto il territorio, a Forcella si trovano infatti i ruderi di un antico castello, frutto di recenti scavi archeologici. Nella frazione Baresi da non perdere la parte alta del borgo, corrispondente a via Bonetti, e le due contrade raggiungibili solo piedi che si guardano da un versante all’altro della valle: Case sotto e Valsecca. A Roncobello oltre al nucleo storico le merita una visita Costa, posto su un colle all’esterno del paese rappresenta la località che meglio di tutti ha conservato le sue caratteristiche di antico borgo rurale. Infine la frazione più in alto, Capovalle, costruito attorno alla sua piccola chiesina, e la contrada Caprini, un piccolissimo nucleo di case antiche.
Tutto l’abitato si è sviluppato fin dall’antichità seguendo l’andamento del torrente Valsecca, dal quale la popolazione traeva sia l’acqua potabile che gran parte della propria ricchezza in termini economici. La zona è infatti conosciuta anche come ‘Valle dei Mulini’ proprio per la presenza di numerosi impianti. Uno fra tutti, è il famoso Mulino di Baresi “Maurizio Gervasoni”, bene FAI – Fondo Ambiente Italiano – sapientemente restaurato e recuperato nei primi anni 2000, ancora perfettamente funzionante a scopi dimostrativi.